segunda-feira, 17 de dezembro de 2018

Guerra Económica e Geopolítica: USA versus China e Rússia

O desenvolvimento do conflito ‘lido’ pela Limes – Rivista Italiana di Geopolitica

IL TRIANGOLO USA-CINA-CANADA 

LIMES [di Lorenzo Di Muro, da “Il mondo oggi” di giovedì]

Oggetto dell’offensiva a tutto campo degli Usa, la Cina continua a mandare segnali solo apparentemente contrastanti.

Da un lato si mostra conciliante sul fronte commerciale-economico (dal 1° gennaio sospenderà per tre mesi i dazi aggiuntivi sull’industria dell’auto Usa), dall’altra ribatte colpo su colpo alle mosse di Washington e alleati, a partire dalla vicenda giudiziaria esplosa con l’arresto della vicepresidente di Huawei in Canada.

Il cerchiobottismo di Pechino è funzione della fase tanto incerta quanto decisiva che attraversa il Celeste Impero, alle prese con un’economia in rallentamento e disequilibri strutturali socio-economici, gli ostacoli alla realizzazione delle nuove vie della seta, le ricadute sul soft power derivanti dalla questione Xinjiang. Eppure il Partito comunista e il suo uomo forte, il presidente Xi Jinping, non possono permettersi di mostrare arrendevolezza di fronte alle manovre della superpotenza a stelle e strisce, né di compromettere la crescita economica. La legittimità politica nella Repubblica Popolare continua infatti a basarsi su due assi principali: nazionalismo e sviluppo economico.

Ecco perché le autorità cinesi hanno fermato un altro cittadino canadese – dopo aver arrestato un ex diplomatico – indagato per motivi di “sicurezza nazionale”. Dapprima l’annuncio ottimista del presidente Trump sui negoziati economici e la notizia della probabile riduzione/eliminazione dei dazi alle importazione dagli Usa da parte di Pechino, strumenti potenzialmente utili a contrarre il deficit commerciale di Washington. Poi sui media è trapelato che la Repubblica Popolare starebbe apportando correttivi economici strutturali quali la revisione del piano Made in China 2025, una riforma delle aziende di Stato in senso concorrenziale.

Mosse cosmetiche che non alterano la natura della competizione fra l’attore egemone e il suo principale sfidante. E che mettono in una posizione scomoda attori più o meno vincolati agli Usa. Da qui la richiesta di Ottawa, già ammonita dalle testate cinesi, al magnate newyorkese di non politicizzare la questione giudiziaria – che di giudiziario ha ben poco.


LE ALEUTINE CONTRO RUSSIA E CINA

La sfida sui mari fra gli Stati Uniti e i loro rivali Russia e Cina arriva anche alle isole Aleutine. Washington sta consolidando la propria impronta militare sul suo arcipelago più a ovest – anche rispetto alle Hawaii – che sorge in posizione strategica a cingere l’accesso allo stretto di Bering e dunque all’Artico. Qui stanno aumentando le esercitazioni, la Marina pianifica di collocare gli aerei da ricognizione P-8 Poseidon sull’isola di Adak ed è stato di recente potenziato il radar North Warning System, pensato per difendere il Nordamerica dai missili balistici sovietici ma utile anche per monitorare il traffico aero-navale.

Proprio in questo aspetto risiede il valore strategico della riscoperta dell’utilità delle Aleutine. Gli Usa sono talmente poco presenti e avvezzi all’Artico che hanno bisogno anche solo di aumentare le informazioni su che cosa fanno i russi e i cinesi in seconda battuta. Qualunque attività nei mari e nelle regioni polari può avere un significato tanto civile quanto militare, dalla costruzione di porti allo sviluppo di rompighiaccio, fino alle attività di ricerca e soccorso. La posizione dell’arcipelago, margine settentrionale del Pacifico, serve anche come snodo logistico per operazioni e monitoraggio verso sud.

Washington ha un grande vantaggio geografico: dell’Artico controlla più o meno direttamente ogni porta d’accesso (e soprattutto di uscita). Da Bering al canadese passaggio a nord-ovest fino all’europeo Giuk gap, interamente in area Nato. E si sta attrezzando di conseguenza in Alaska, Norvegia, Islanda. Per assicurarsi che nessuna minaccia fuoriesca dal regno dei ghiacci.

Como a China põe o mundo de pernas para o ar para poder ocupar o lugar  no centro, o lugar de 'império do meio'...

Cina contro Usa, chi dominerà il mondo?

La Cina diventerà una superpotenza? È già in grado di sfidare gli Stati Uniti? Conclusa la fase della convivenza. è iniziato lo scontro che mette a rischio la leadership americana. Ma la priorità di Xi Jinping è l’unità della Cina.





One Belt, One Road, um mapa propositadamente deixado incompleto por Pequim...

Uma antecipação do possível:

Projecção: Mapa do Mar do Sul da China e Estreito de Singapura, em 2023...

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