O
actual ministro dos Negócios Europeus, o Prof. Paolo Savona, é autor do
memorando sobre o papel da Inteligência Económica (elaborado por solicitação do
então presidente da República, Cossiga, em 1989 mas apenas divulgado em 1999)
que constitui o acto de fundação da inteligência económica italiana, com o
título “Presupposti, estensione, limiti e componenti dell’organizzazione dell’Intelligence
economica”, como aqui explica o nosso amigo Giuseppe Gagliano.
“(...) Ebbene, quanto attuato dalla
Germania nei confronti del nostro paese, non solo rientra in modo adeguato nel
contesto della infosfera ma più in generale costituisce una vera e propria
guerra della informazione con finalità volte a screditare politicamente il
nostro paese e a danneggiarlo a livello economico. Superfluo sottolineare che
anche il nostro paese dovrebbe essere nelle condizioni di rispondere in modo
adeguato a tale offensiva informativa pur nel rispetto delle alleanze politiche
nel contesto della Unione Europea.
Sotto il profilo storico, allo scopo
di anticipare e contrastare manovre offensive di tale natura, nel novembre del
1989 Cossiga ,in modo lungimirante, fece istituire dal governo Andreotti una
commissione di studio sul ruolo della intelligence economica alla quale prese
parte Paolo Savona che ebbe modo di scoprire con sorpresa che i francesi erano
molto più avanti degli italiani nel contesto della intelligence economica. La
collaborazione di Savona con il colonello Stefano Orlando poterà alla stesura
di una memoria edita nel 1999 dal titolo “Presupposti, estensione, limiti e
componenti dell’organizzazione dell’Intelligence economica” che costituisce
l’atto di fondazione della intelligence economica italiana.
Partendo anche da queste
riflessioni, a partire dalla legge del 3 agosto 2007 i servizi di sicurezza
italiani hanno ampliato il campo di azione della intelligence includendovi
anche quello della intelligence economica e della cyberintelligence.
Infatti una guerra economica si può
concretizzare anche nello spazio cibernetico che deve essere opportunamente
tutelato da attività illegali volte ad acquisire know-how
scientifico,tecnologico e aziendale o volte a praticare azioni di aggiotaggio.
Proprio per questa ragione la cyberintelligence definibile come l’insieme di
quelle pratiche volte a monitorare informazioni sulle minacce digitali, nonché
dati sulle intenzioni e attività di soggetti rivali è fondamentale per
prevenire crimini informatici(accesso illegale,intercettazioni illegali) e di
spionaggio informatico che , attuandosi nell’anonimato,lo rende estremamente
pericoloso. Ora tutelare lo spazio cibernetico diventa fondamentale per
salvaguardare l’interesse nazionale e la competitività sui mercati
internazionali.”
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