domingo, 28 de outubro de 2018

Guerra economica: così i servizi segreti cinesi spiano le imprese europee

Quadros do Estado, dirigentes empresariais e universitários são alvos designados das operações dos espiões chineses na União Europeia. Em Portugal também assim acontece mas, curiosamente (ou talvez não...) é um outro grupo que tem sido (e está a ser...) o principal alvo português dos agentes chineses: os jornalistas... Enfim, especificidades portuguesas. O nosso amigo Giuseppe Gagliano, no jornal “Il Primato Nazionale”, retoma hoje o problema da guerra da espionagem chinesa contra as empresas (e os Estados...) da União Europeia. Gagliano retoma as informações (como o Intelnomics já ontem fizera) constantes da nota dos “serviços” franceses sobre o “massiccio spionaggio industriale e tecnologico attuato dai servizi segreti cinesi”. Destaca que “più di 4.000 dirigenti francesi sono stati presi di mira dai servizi segreti cinesi” em operações coordenadas pelo “Ministero della Sicurezza dello Stato cinese (MSE), che conta su 200.000 agenti”. E ainda que a inteligência francesa identificou “500 falsi account identificati opererebbero su Linkedin, collegati ad una quindicina di società di facciata in gran parte basate a Hong Kong e Shanghai.” As “secretas” francesas identificam também “altre pratiche messe in campo dai servizi segreti cinesi e, fra queste, l’infiltrazione di agenti operativi nei centri di ricerca universitari servendosi dei programmi di scambio o l’installazione di apparecchiature spionistiche”. A internet é, simultaneamente, um vector de cavalos de tróia e de portas escancaradas e, assim, potencia a ofensiva chinesa até patamares de ameaça directa à soberania do Estado... Gagliano destaca que “le proporzioni sono tali che le autorità di Parigi ritengono che l’intelligence cinese minacci la sovranità dello stato e mette in pericolo la sicurezza economica francese servendosi della intrinseca volatilità dei dati presenti su internet”.



Roma, 28 ott – In una nota scritta congiuntamente dalla Direzione Generale della Sicurezza interna (DGSI) e dalla Direzione generale della sicurezza esterna (DGSE), i servizi di intelligence francesi lanciano l’allarme per il massiccio spionaggio industriale e tecnologico attuato dai servizi segreti cinesi, sottolineando l’assenza di una ampia e articolata cultura di intelligence nel contesto pubblico e privato.

In uno scenario come quello attuale di libero scambio a livello economico ed informativo, anche attraverso i social network, il compito dell’intelligence diventa sempre più complesso ed arduo. 


Attraverso la piattaforma LinkedIn e altri social network come Viadeo, più di 4.000 dirigenti francesi sono stati presi di mira dai servizi segreti cinesi coordinati dal Ministero della sicurezza dello Stato cinese (MSE), che conta su 200.000 agenti. 

L’accesso a dati sensibili strategici si concentra principalmente sulle aree della salute, dell’informatica, della energia nucleare, delle nanotecnologie e delle telecomunicazioni.

Secondo le indagini congiunte dell’intelligence francese, 500 falsi account identificati opererebbero su LinkedIn, collegati ad una quindicina di società di facciata in gran parte basate a Hong Kong e Shanghai. 

Attraverso uno studio minuzioso relativo all’identificazione e alla valutazione dell’importanza dei profili occidentali su LinkedIn, i servizi segreti cinesi attuano una tecnica definita “trawling” che consiste nel raccogliere la quantità massima di informazioni con un minimo di investimento anche se contengono incongruenze di natura informativa. 

Una volta individuati i dirigenti di imprese di una certa rilevanza, questi vengono invitati a seminari retribuiti in Cina e poi ricattati dai servizi cinesi o attraverso foto compromettenti o dimostrando l’esistenza di transazioni finanziarie illegali (naturalmente create ad hoc dai servizi cinesi). 

A questo punto, i dirigenti francesi sono quindi obbligati a inviare all’intelligence cinese circostanziate note informative relative alle società nelle quali operano.

Esistono naturalmente altre pratiche messe in campo dai servizi segreti cinesi e, fra queste, l’infiltrazione di agenti operativi nei centri di ricerca universitari servendosi dei programmi di scambio o l’installazione di apparecchiature spionistiche.

Le proporzioni sono tali che le autorità di Parigi ritengono che l’intelligence cinese minacci la sovranità dello stato e mette in pericolo la sicurezza economica francese servendosi della intrinseca volatilità dei dati presenti su internet.

Anche per tutelare la sicurezza nazionale del nostro Paese non solo sarebbe necessario sottolineare l’esistenza di una oggettiva guerra economica fra nazioni ma porre in essere iniziative di natura didattica rivolte al mondo della impresa.

Come quella promossa dalla Agenzia Nazionale per la sicurezza dei sistemi informatici francese,che ha messo in campo il progetto MOOC- Massive Open Online Course – finalizzato a dare indicazioni precise ai dirigenti su come evitare di essere oggetto di spionaggio anticipando le mosse dell’intelligence avversaria per evitare di doverla poi subire passivamente.

Giuseppe Gagliano


https://www.ilprimatonazionale.it/economia/guerra-economica-cosi-i-servizi-segreti-cinesi-spiano-le-imprese-europee-95502/?fbclid=IwAR1h0j4Bk3U27sUKV67hozIvTcmRDCaQI00IDRvuRLY7z8NHE2Z6SoKpAlo

1 comentário:

  1. "Portugal é um elo fraco da NATO e um alvo apetitoso para russos e chineses"

    Por causa de atitudes nacionais brandas em relação à segurança e defesa, resultantes de história portuguesa, e agravadas mais pela crise económica pós-2006/7, tanto a Rússia como a China consideram Portugal um elo fraco na defesa de instituições ocidentais como a NATO, a UE e a OSCE. É, portanto, um alvo apetitoso, ponto de entrada.

    Um aumento de corrupção e influência externa nociva devido aos "Vistos Gold"; ataques "ciber" contra várias instituições nacionais; campanhas agressivas de espionagem clássica ou económica e de subversão - estas ameaças não recebem tanta atenção como o terrorismo ou a pequena criminalidade, por exemplo, mas manifestam-se diária e silenciosamente.

    É necessário (...) maior investimento nos serviços de segurança e informações - especialmente nas áreas de contraespionagem, contrainformações e contrasubversão. Mas também melhores e maiores recursos para autoridades coordenadoras nacionais; em Portugal, especialmente o Centro Nacional de Cibersegurança e o Gabinete Nacional de Segurança. Tudo isto ajudaria a melhorar a coordenação e a perceção governamental de como as várias vertentes da ameaça "híbrida" se manifestam. Finalmente, criar centros de estudo nacionais para analisar e avaliar as ameaças "híbridas" no século XXI, para assim melhorar os níveis de conhecimento e capacidades de resposta.

    https://www.dn.pt/mundo/interior/portugal-e-um-elo-fraco-da-nato-e-um-alvo-apetitoso-para-russos-e-chineses-9713695.html

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