terça-feira, 13 de novembro de 2018

A China e o Controlo da Tecnologia 5G

Ponto da situação da guerra económica mundial, à volta da 5G, pelo nosso amigo Giuseppe Gagliano no site do IASSP - Istituto Alti Studi Strategici e Politici de Itália.




Non esiste alcun dubbio sul fatto che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono state fino a questo momento monopolio esclusivo degli Stati Uniti. Tuttavia, come dimostra la millenaria storia delle guerre economiche tra nazioni, un nuovo competitore sta tentando di prendere la leadership tecnologica globale. La Cina infatti mira a diventare la prima potenza industriale e tecnologica entro il 2025 ed intende perseguire questa finalità anche attraverso il controllo della tecnologia legata al 5G.

Allo scopo di contrastare la Cina alcuni fra i principali operatori occidentali stanno mettendo insieme i loro punti di forza e le loro capacità strategiche.

A tale proposito sia la fusione societaria tra la francese Eutelsat con i suoi due concorrenti Intelsat (Stati Uniti) e SES (European Society of Satellites) – che ha certamente fra i suoi principali obiettivi quello di contrastare la concorrenza cinese – sia la recente decisione del governo australiano di escludere i due giganti cinesi delle telecomunicazioni, e cioè Huawei e ZTE dal suo mercato 5G, intendono perseguire un unico obiettivo e cioè appunto quello di contrastare il conseguimento della egemonia cinese sul fronte delle tecnologie del 5G. 

D’altronde, il governo francese nel 2015 aveva già posto in essere un sistema informatico in grado di contrastare eventuali azioni di spionaggio da parte cinese denominato Cerbero (https://www.ics.forth.gr/isl/_pdf/brochures/2016/ISL_Cerbere.pdf).

Ebbene, al di là delle considerazioni di sicurezza in senso stretto, non vi è dubbio alcuno che le sinergie poste in essere dalle principali multinazionali delle telecomunicazioni abbiano come scopo anche quella di arrestare la crescita di Huawei nel contesto della tecnologia 5G.

Consapevole di ciò, la Cina attraverso una manovra di aggiramento, il 16 agosto 2016, ha lanciato il primo satellite di comunicazione quantistica nella storia. Tutti gli esperti del settore concordano nel considerare questo risultato come un un prerequisito indispensabile per l’avvento di un sistema di comunicazioni crittografato entro il 2020-2030.

La Cina è quindi considerata l’attuale leader nella comunicazione quantistica, e ciò grazie ai profondi progressi della ricerca scientifica cinese in questo campo. Diverse potenziali applicazioni stanno iniziando a comparire. Possiamo citare il caso di Quantum Internet, dove i ricercatori cinesi hanno già iniziato a lavorare.

Se la Cina otterrà risultati convincenti prima dell’Occidente, tutto ciò avrà un grande impatto sulle innovazioni tecnologiche e informatiche, che potrebbe dare alla Cina una posizione di leadership mondiale. 

La Cina avrà quindi uno protezione quantica considerata inviolabile dagli esperti del settore, garantendogli un asset altamente strategico in termini di difesa informatica.

Ebbene a tale proposito, il nostro paese, grazie al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), all’Istituto nazionale di ottica (Ino) e con la partecipazione di Università e aziende svizzere, tedesche e francesi, dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e di una società spinoff del Cnr, PpqSense – nel contesto della iniziativa “Quantum Flagship” promossa dalla Commissione europea – porrà in essere un progetto denominato QOMBS che prevede lo sviluppo di una nuova generazione di laser con applicazioni che spaziano dalla sicurezza nelle comunicazioni cifrate alla creazione di computer quantistici ultraveloci. Ebbene, tutto ciò permetterà la possibilità di trasmettere messaggi in maniera intrinsecamente sicura rispetto all’attacco di hacker ostili alla creazione di computer ultraveloci. 

Più in generale la realizzazione di questo progetto dovrebbe permettere di creare un’industria europea quantistica con leadership italiana, strettamente connessa al mondo accademico e alla ricerca fondamentale che sarà in grado di competere con la postura offensiva cinese. 

Ancora una volta una delle lezioni da trarre da questa iniziativa consiste nella necessità di attuare una feconda sinergia tra pubblico e privato a livello europeo per competere alla pari nel contesto della guerra economica delle tecnologie.

Giuseppe Gagliano 

http://www.iassp.org/2018/11/12/la-cina-e-il-controllo-della-tecnologia-legata-al-5g/

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