A edição da revista italiana de geopolítica estará
amanhã nas livrarias, na data prevista e
totalmente dedicada ao mito como factor geopolitico, com o título geral Il potere del mito .
A Limes comunica
que "A causa delle conseguenze della diffusione del coronavirus, il VII
Festival di Limes, già programmato al Palazzo Ducale di Genova per il 6-8
marzo, è rinviato al 22-24 maggio 2020. Nelle prossime settimane vi daremo
maggiori informazioni sul programma.
È invece confermatissima l'uscita del nuovo numero di
Limes, intitolato Il potere del mito e disponibile da giovedì
5 marzo in edicola e libreria (...).
Ogni comunità che aspiri ad assumere un ruolo centrale sullo scacchiere geopolitico mondiale plasma la propria identità secondo una precisa idea di se stessa, un determinato racconto.
Ogni comunità che aspiri ad assumere un ruolo centrale sullo scacchiere geopolitico mondiale plasma la propria identità secondo una precisa idea di se stessa, un determinato racconto.
A tal fine, le collettività adattano le proprie tradizioni, saldandole nella memoria, organizzando e razionalizzandone il culto.
Le maggiori potenze sono tali perché curano il fondamento mitico della loro identità per farsi soggetti geopolitici. Creano il mito per trarne il proprio scopo, la propria strategia. Usano la storia per proiettarvisi dentro. L‘autolegittimazione del proprio credo diviene così metro per misurarne il progresso o il declino.
Questi i temi del numero, affrontati in tre diverse sezioni.
La prima parte - "Miti fondanti" - passa in rassegna alcuni tra i miti più rilevanti dei principali attori mondiali: Stati Uniti, Russia, Cina, Iran, Francia e Gran Bretagna (più l’Italia, la Turchia, il Giappone e la Polonia). A partire da quello di Roma, pietra angolare della mitologia imperiale.
La seconda parte - "Miti infondati" - ritrae invece i miti solo presunti, privi di fondamento nella realtà.
La terza parte - "Mitopoietiche" - è incentrata sui linguaggi che producono miti: dalle bandiere agli inni nazionali fino a concetti quali la fine della storia.
Potete iniziare a leggere il numero da
qui.
Il sommario
Tutti i miti portano a Roma – Editoriale
Parte 1 – Miti fondanti
Tu regere imperio populos Romane, memento! – Krishan Kumar
La città sulla collina, imperituro mito d’America – Dario Fabbri
Il Risorgimento lungo. L’Italia nazione che non si vuole impero – Paolo Peluffo
L’eterna grandezza della Russia – Leonid N. Dobrokhotov
Nessuno espugnerà la Russia – Pietro Figuera
Alle fonti del ‘sogno cinese’ – Giorgio Cuscito
La paura dei turchi muove la storia del mondo – Daniele Santoro
Il mito dell’Inghilterra può spaccare il Regno Unito – Andrew Gamble
L’idea di sé è la principale risorsa della Francia – Pierre-Emmanuel Thomann
La caduta degli dei. Al Giappone serve una nuova epica – Stephen R. Nagy
Polonia: il messianismo è finito sul selciato – Stanisław Obirek
Lo Shahnameh di Ferdowsi mito fondante dell’Iran – Michele Marelli
Parte 2 – Miti infondati
La temporanea illusione dell’economicismo – Dario Fabbri
Il mito europeista in fuga dalla storia – Federico Petroni
Dialogo sull’europeismo – a cura di John Florio
La falsa credenza nell’inevitabile egemonia cinese – Francesco Sisci
In nome del popolo! Sovrano? – Fabrizio Maronta
Pezzi di carta? Il diritto serve anzitutto a fare la guerra – Virgilio Ilari
La consolante favola del primato tecnologico (e della connettività) – Alessandro Aresu
Il razzismo senza la razza – Massimo Nicolazzi
Geopolitica profonda – George Friedman
La fine della storia. Storia di un’idea senza fine – Marco Filoni
Le grandi manovre: come si canta una nazione – Piero Mioli
Le parole di Giuseppe Ungaretti – Laura Canali
Le Guardie della rivoluzione in crisi di legittimità – Walter Posch
Autori
La storia in carte – a cura di Edoardo Boria
Grazie dell'attenzione e a presto!
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